Smart Money: domande dal 24 giugno

Smart Money: domande dal 24 giugno

Il 24 giugno le imprese e, in particolare, le start up innovative potranno presentare domanda per accedere alle agevolazioni previste dalla misura Smart Money.

Che cos’è?

Smart Money ha una dotazione finanziaria di 9,5 milioni di euro.

L’obiettivo di questo incentivo è di rafforzare ed incrementare la presenza delle start up nel territorio nazionale. Infatti, l’incentivo Smart Money va a supporto delle start up nella delineazione dei loro programmi per entrare nel mercato.

In particolare, le imprese che hanno avviato di recente la propria attività, attraverso questo incentivo, possono acquistare tutti quei servizi forniti dagli enti abilitati.

Alcuni di questi enti sono incubatori, acceleratori, organismi di ricerca ed innovation hub.

Comunque, come si legge dal sito del Ministero dello Sviluppo Economico, “le previste agevolazioni sono concesse a fronte:

  • del sostenimento, da parte di start-up innovative, delle spese connesse alla realizzazione di un piano di attività, svolto in collaborazione con gli attori dell’ecosistema dell’innovazione operanti per lo sviluppo di imprese innovative
  • dell’ingresso nel capitale di rischio delle start-up innovative degli attori dell’ecosistema dell’innovazione”.

A chi è rivolto?

Le start up che possono presentare domanda devono:

  • Essere costituite da almeno 24 mesi;
  • Avere sede in Italia;
  • Essere iscritte alla sezione speciale del registro delle imprese;
  • Essere di piccole dimensioni.

Cosa finanzia?

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Come anticipato, la misura Smart Money prevede due tipi di sostegno per le start up:

  1. Investimenti nel capitale di rischio ammissibili

Nel caso in cui le start up abbiano ricevuto capitali di rischio da parte di enti abilitati, investitori o business angels, possono richiedere dunque beneficiare di un secondo contributo a fondo perduto.

Per ottenere questo contributo, è necessario che l’operazione

  • Sia in equity;
  • L’importo sia superiore a €10.000;
  • Non raggiunga la quota di maggioranza;
  • Garantisca una permanenza di almeno 18 mesi.

Se l’operazione incontra questi requisiti, il contributo a fondo perduto copre il 100% dell’investimento nel capitale di rischio, con un limite massimo di € 30.000.

2. Contributi a fondo perduto per l’acquisto di servizi forniti dalla rete di incubatori, acceleratori e altri enti abilitati

Come si legge dal sito di Invitalia, “per ottenere l’agevolazione, le imprese devono presentare dei progetti di sviluppo che: 

  • contengano una soluzione innovativa da proporre sul mercato, con un modello di business scalabile, da sviluppare nei dettagli operativi in una fase successiva;
  • puntino sul valore delle competenze tecnologiche e manageriali all’interno dell’impresa, attraverso i soci e/o il team proposto, o con professionalità da reperire sul mercato;
  • siano nella fase di individuazione del mercato o siano vicini alla fase di test di mercato, con lo sviluppo di un prototipo (Minimum Viable Product) o con la prima sperimentazione del prodotto o servizio per misurare il gradimento dei potenziali clienti e/o investitori”. 

Nello specifico, i servizi ammissibili possono riguardare: 

  • “la consulenza organizzativa, operativa e strategica per lo sviluppo e la realizzazione del progetto
  • la gestione della proprietà intellettuale
  • il supporto nell’autovalutazione della maturità digitale
  • lo sviluppo e lo scouting di tecnologie
  • la prototipazione, ad esclusione del prototipo funzionale
  • i lavori preparatori per campagne di crowfunding“. 

Oltre a questi sono ammessi servizi di incubazione come l’affitto dello spazio fisico e i “servizi accessori di connessione e le attività di networking, se direttamente collegati ai servizi indicati nell’elenco”.

A quanto ammonta l’agevolazione Smart Money?

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L’agevolazione prevede un contributo a fondo perduto per un importo massimo di 10.000 euro che può coprire fino all’80% delle spese ammissibili.

Inoltre, il contributo non può superare l’importo di 200.000 euro in tre anni.

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