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Consulenza Finanziaria

Voucher Digitalizzazione PMI – Lazio

Il Voucher per la Digitalizzazione delle PMI mira a offrire supporto alle imprese di dimensioni micro, piccole e medie (MPMI) operanti nella Regione Lazio, che desiderano acquisire tecnologie digitali e servizi.

A quanto ammonta il finanziamento?

Il finanziamento totale proveniente dal Fondo Europeo FESR 2021-2027 ammonta a 15 milioni di euro. Di questa cifra, 5 milioni sono destinati alle strategie territoriali riservate alle PMI attive nei Comuni di Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo e nei Municipi IV (Tiburtino) e X (Ostia) di Roma Capitale.

Il contributo

Il massimo contributo a fondo perduto concessibile è di 

  • 50.000 euro per le microimprese;
  • 100.000 euro per le piccole imprese;
  • 150.000 euro per le medie imprese.

Quali sono le spese ammissibili?

  • Diagnosi Digitale: Necessaria per le imprese partecipanti al bando, valuta il grado di digitalizzazione e individua, con consulenti indipendenti, le opportune investiture tecnologiche.
  • Digital Workplace: Finanzia l’acquisto di postazioni di lavoro digitali per favorire l’utilizzo di tecnologie utili ad aumentare la produttività.
  • Digital Commerce and Engagement: Fornisce contributi per l’apertura/ampliamento di piattaforme e canali digitali, coprendo aspetti come marketing, commercializzazione, fidelizzazione e servizi di assistenza post-vendita.
  • Cloud Computing: Offre contributi per l’acquisto di spazi digitali di archiviazione e gestione dei dati online, con l’obiettivo di modernizzare le infrastrutture informatiche e ridurne i costi di gestione.
  • Cyber Security: Fornisce contributi per prevenire potenziali attacchi informatici e garantire un elevato livello di sicurezza.

Quali le scadenze?

Dal 13 Dicembre 2023 alle 12:00 al 30 Gennaio 2024 alle 18:00.

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Area Agri-Food Consulenza Finanziaria Consulenza Legale

Finanziamenti Agevolati per l’Internazionalizzazione SIMEST

Sono disponibili servizi per sei diverse aree di intervento per presentare richieste di agevolazioni, utilizzando il fondo 394/81 di SIMEST. In particolare:

  1. Transizione digitale o ecologica: per investimenti nell’innovazione digitale, la transizione ecologica e il potenziamento del patrimonio aziendale.
  2. Partecipazione a fiere internazionali, mostre e missioni di sistema: per promuovere la partecipazione delle imprese a eventi internazionali.
  3. Ingresso nei mercati esteri: per agevolare l’apertura di filiali all’estero.
  4. Temporary Manager: per l’inserimento temporaneo di professionisti specializzati.
  5. E-Commerce: per lo sviluppo di soluzioni di e-commerce tramite marketplace o piattaforme personalizzate.
  6. Certificazioni e consulenze: per consulenze specialistiche e studi di fattibilità, ottenimento di certificazioni e protezione della proprietà intellettuale.

A chi sono rivolte?

Tutte le aziende con sede legale e operativa in Italia possono partecipare ai bandi, a condizione che abbiano depositato almeno due bilanci relativi a due esercizi completi precedenti alla data di presentazione della domanda di contributo, con alcune eccezioni per la linea partecipazione a fiere internazionali. Inoltre, devono rientrare nella classificazione da 1 a 9 secondo il credit scoring del Fondo di Garanzia.

In cosa consistono le agevolazioni?

Tutte le linee di intervento di SIMEST offrono finanziamenti a tasso agevolato al 0,464% (al settembre 2023), che corrisponde al 10% del tasso di riferimento dell’Unione Europea. Alcune aziende con determinati requisiti possono anche richiedere contributi a fondo perduto fino al 10% dell’importo dell’agevolazione, con un limite massimo di 100.000 euro.

Quali sono le scadenze?

Dalle ore 09:00 del 27 luglio 2023 sarà possibile accedere al Portale SIMEST per la compilazione e presentazione delle richieste di finanziamento.

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Consulenza Finanziaria

Bonus Export Digitale

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Il Bonus per l’Export Digitale rappresenta un finanziamento non rimborsabile di 4.000 euro destinato all’acquisto di soluzioni digitali per supportare l’espansione internazionale delle imprese.

Questo iniziativa è promossa dal Ministero degli Affari Esteri e dall’Agenzia ICE ed è gestita da Invitalia, con l’obiettivo di fornire un sostegno alle microimprese operanti nel settore manifatturiero nel processo di internazionalizzazione tramite l’adozione di strumenti digitali.

Cosa comprende?

Il finanziamento copre le spese associate alla promozione dell’export digitale attraverso varie iniziative, tra cui:

  • Creazione di sistemi di e-commerce per il mercato estero, sviluppo di siti web o app mobili.
  • Implementazione di piattaforme di e-commerce che automatizzano le operazioni di gestione dei prodotti online.
  • Realizzazione di servizi aggiuntivi legati all’e-commerce.
  • Pianificazione di strategie di comunicazione, informazione e promozione per il canale di export digitale.
  • Utilizzo del digital marketing per sostenere l’espansione internazionale.
  • Servizi legati alla gestione dei contenuti (Content Management System – CMS).
  • Abbonamenti o iscrizioni a piattaforme Software as a Service (SaaS) per gestire la visibilità e il content marketing.
  • Servizi di consulenza per migliorare i processi organizzativi e la formazione del personale.
  • Aggiornamento delle attrezzature hardware necessarie per attuare le attività sopra elencate.

A chi è rivolto?

Questo incentivo è destinato alle microimprese e piccole imprese manifatturiere con sede in Italia, comprese quelle che fanno parte di reti o consorzi.

A quanto ammonta il finanziamento?

Il finanziamento totale stanziato per questa iniziativa ammonta a 30 milioni di euro. Il contributo viene assegnato sotto forma di sostegno “de minimis” in base ai seguenti criteri:

  • Le imprese ricevono un contributo di 4.000 euro a condizione che le spese ammissibili, al netto dell’IVA, siano pari o superiori a 5.000 euro.
  • Le reti e i consorzi, d’altra parte, possono beneficiare di un contributo di 22.500 euro, purché le spese ammissibili, al netto dell’IVA, raggiungano almeno i 25.000 euro.
  • Il finanziamento viene erogato in un’unica tranche dopo la presentazione di una documentazione dettagliata delle spese sostenute presso fornitori registrati nell’elenco autorizzato.

Si tenga presente che possono essere rendicontate solo spese in formato elettronico emesse dopo la presentazione della richiesta di partecipazione al programma di agevolazioni.

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Consulenza Finanziaria Consulenza Fiscale

Proroga dei versamenti delle tasse per le partite IVA: nuovi termini fissati al 31 luglio

In arrivo una proroga per i versamenti delle tasse legate alle dichiarazioni per le partite IVA.

Il Governo sta valutando l’ipotesi di posticipare la scadenza prevista per
il 30 giugno per circa 4,5 milioni di attività economiche soggette alle pagelle fiscali e al regime forfettario, conosciuto anche come flat tax.

Il meccanismo di proroga prevede due fasi:

  • un primo rinvio senza maggiorazioni fino al 20 luglio,
  • seguito da un secondo periodo dal 21 al 31 luglio, durante il qualesarà possibile effettuare il versamento con l’aggiunta dello 0,40%.

Questa soluzione permetterebbe di evitare l’estensione della scadenza al
mese di agosto, rispettando i requisiti previsti per l’approvazione da parte
della Ragioneria.

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Consulenza Finanziaria Consulenza Fiscale

Incentivi Agrovoltaico

L’obiettivo di questa iniziativa, prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), è installare almeno 1,04 GW di impianti agrovoltaici entro il 30 giugno 2026. Inoltre, si darà particolare riconoscimento alle soluzioni costruttive innovative, con una struttura prevalentemente verticale e moduli ad alta efficienza.

Quali sono gli incentivi?

In sintesi, gli incentivi offerti sono:

  • Un contributo finanziario a fondo perduto, fino al 40% dei costi ammissibili.
  • Una tariffa incentivante basata sulla quantità di energia elettrica prodotta e immessa nella rete.

Chi sono i beneficiari?

I beneficiari di questi incentivi sono determinati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, con l’obiettivo di promuovere la realizzazione di progetti nel settore dell’agricoltura. L’accesso alle procedure sarà aperto a due categorie di potenza:

  • Un primo gruppo di 300 MW destinato esclusivamente al settore agricolo, per impianti con una potenza fino a 1 MW.
  • Un secondo gruppo aperto anche alle associazioni temporanee di imprese composte da almeno un soggetto del settore agricolo, per impianti di qualsiasi potenza.

Quali i requisiti?

I requisiti per accedere a questi incentivi sono i seguenti:

La superficie destinata all’attività agricola deve rappresentare almeno il 70% dell’area soggetta all’intervento.

  • La superficie totale occupata dai moduli fotovoltaici rispetto all’intera area dell’impianto agrovoltaico (LAOR) non deve superare il 40%.
  • L’altezza minima dei pannelli solari rispetto al suolo deve consentire la continuità delle attività agricole nella zona sottostante.
  • È necessario garantire la continuità delle attività agricole e/o pastorali.
  • È richiesto il monitoraggio del microclima, del risparmio idrico, del ripristino della fertilità del suolo, della resilienza ai cambiamenti climatici e della produttività del terreno per diverse tipologie di colture.
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Consulenza Finanziaria Consulenza Fiscale

Innovation Fund

L’Innovation Fund rappresenta uno dei più grandi programmi europei per incentivare tecnologie innovative a basse emissioni di carbonio.

 Il fondo mette a disposizione 100 milioni di euro:

  • Per sostenere lo sviluppo di progetti innovativi, modelli di business o prodotti e servizi “maturi” con un notevole potenziale per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.
  • Per fornire un adeguato supporto finanziario alle necessità del mercato e ai profili di rischio dei progetti idonei, al fine di mobilitare risorse pubbliche e private aggiuntive.

Chi sono i beneficiari?

Sono ammessi a richiedere i finanziamenti per i progetti di decarbonizzazione sia enti pubblici che privati, così come organizzazioni internazionali, sia singolarmente che in consorzi, previa registrazione e convalida da parte del servizio Rea. È fondamentale che le azioni si svolgano sul territorio di uno o più Stati membri dell’Unione europea, nonché in Norvegia e Islanda.

  • I beneficiari avranno a disposizione un periodo di tre anni per la realizzazione dei progetti, dal momento di accettazione della domanda, previa proroga per comprovate motivazioni. 

Altri soggetti possono partecipare all’iniziativa come partner dei consorzi, con l’eccezione degli organi dell’Unione Europea e delle persone fisiche, che non possono partecipare in nessuna forma. 

Quali progetti possono essere ammessi al bando?

Il bando accoglie proposte di progetti di decarbonizzazione che sostengono l’innovazione, la costruzione e l’uso di risorse rinnovabili a basso impatto di carbonio, in linea con il Green Deal europeo.

In particolare, i progetti devono apportare innovazione tecnologica ai processi a basse emissioni di carbonio, concentrandosi sulla cattura e lo stoccaggio geologico in modo sicuro per l’ambiente. L’innovazione riguarda anche le energie rinnovabili e lo stoccaggio dell’energia.

Sono ammessi al bando progetti che presentano una spesa totale compresa tra 2,5 e 7,5 milioni di euro. I candidati devono avere risorse stabili e adeguate per implementare con successo i progetti e contribuire al massimo delle proprie possibilità.

NOTA IMPORTANTE: Il contributo che può essere ottenuto è a fondo perduto e copre fino al 60% delle spese ammissibili.

Quando presentare domanda?

Le iniziative presentate saranno valutate in base a criteri definiti dalla Commissione europea e approvati sulla base dei punteggi ottenuti.

SCADENZA: Le richieste potranno essere presentate entro le ore 17 del 19 settembre 2023 per progetti con una spesa minima di 2,5 milioni di euro.

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Consulenza Fiscale Consulenza Legale

Dac 8 e Criptovalute

Oltre alla recente approvazione del regolamento Mica ( Markets-in-crypto-assets regulation) del 16 maggio scorso da parte dell’Ecofin, è stata pubblicata la posizione generale del Consiglio dell’Unione europea della cosiddetta Dac 8 (Directive administrative cooperation).

In cosa consiste la proposta legislativa?

La nuova proposta legislativa mira a continuare il percorso tracciato dalle precedenti direttive, dalla Dac 1 alla Dac 7, introducendo nuovi obiettivi.

Questi obiettivi includono:

  • l’estensione dello scambio automatico di informazioni finanziarie alle criptovalute;
  • un maggiore controllo sui tax ruling internazionali, in particolare riguardanti gli individui con un alto patrimonio netto noti come High net worth individuals (Hnwi)
  • Un’ampliamento dell’ambito di applicazione dello scambio automatico di informazioni, seguendo le modalità consolidate nelle direttive precedenti (Dac), alle informazioni che i fornitori di servizi per le cripto-attività dovranno comunicare riguardo alle operazioni di cripto-attività e moneta elettronica (trasferimenti o scambi).

Il regolamento Mica gioca un ruolo fondamentale, in quanto già prevede la regola nota come “travel rule“, fortemente voluta dall’organizzazione internazionale di lotta al riciclaggio di denaro Gafi-Fatf. Questa regola richiede che tutti i soggetti obbligati raccolgano e registrino informazioni sulla provenienza dell’attività virtuale e del suo beneficiario, e che tali informazioni siano incluse nella transazione virtuale e conservate da entrambe le parti coinvolte nel trasferimento.

  • Le procedure di verifica fiscale, i requisiti di comunicazione e altre norme applicabili ai fornitori di servizi per le cripto-attività soggetti all’obbligo di comunicazione.
  • Un altro ambito di competenza della nuova Dac 8 è la riduzione dei rischi di evasioneelusione e frode fiscale a livello internazionale. Attualmente, le disposizioni della Dac non affrontano specificamente questo tipo di reddito. Pertanto, la nuova proposta mira ad estendere esplicitamente l’ambito di applicazione delle norme sullo scambio di informazioni fiscali rilevanti, includendo disposizioni specifiche sullo scambio di ruling preventivi transfrontalieri riguardanti gli individui ad alto patrimonio netto.
  • Infine, la nuova proposta prevede anche disposizioni sullo scambio automatico di informazioni finanziarie riguardanti dividendi su conti non di custodia e proventi simili, sempre con l’obiettivo di ridurre i rischi di evasione, elusione e frode fiscale internazionale. Le modifiche in questo settore mirano a migliorare le norme sulla comunicazione del numero di identificazione fiscale (NIF), al fine di agevolare il lavoro delle autorità fiscali nell’individuare i contribuenti rilevanti e valutare correttamente le imposte corrispondenti.
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Incentivo Imprese Borghi

Il programma “Incentivo Imprese Borghi” promuove e sostiene l’avvio o il consolidamento di iniziative imprenditoriali all’interno dei territori dei 294 comuni assegnatari delle risorse indicate nell’Avviso per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio abbandono o abbandonati.

I finanziamenti sono destinati a progetti imprenditoriali da realizzare in uno o più comuni/borghi storici assegnatari di risorse per i “Progetti locali di rigenerazione culturale e sociale“. I progetti possono riguardare attività culturali, creative, turistiche, commerciali, agroalimentari e artigianali, con l’obiettivo di rilanciare le economie locali valorizzando i prodotti, le conoscenze e le tecniche del territorio.

Quali sono i progetti finanziabili?

I progetti devono promuovere in modo innovativo la rigenerazione dei piccoli comuni attraverso l’offerta di servizi per la popolazione locale e i visitatori, nonché la sostenibilità ambientale. Sono incoraggiati i progetti che si concentrano sulla riduzione delle emissioni inquinanti, dei consumi, dello smaltimento dei rifiuti e sulle soluzioni di economia circolare.

Gli investimenti finanziabili includono impianti, macchinari, attrezzature, arredi, mezzi mobili, componenti hardware e software, brevetti, marchi, licenze e certificazionidirettamente correlate al progetto. Inoltre, possono essere finanziate opere murarie fino al 40% del programma di spesa complessivamente ammissibile. Almeno il 50% degli investimenti richiesti deve essere destinato a misure che contribuiscano alla mitigazione dei cambiamenti climatici, in linea con il tagging climatico dell’Investimento 2.1 e il campo di intervento 024.

Per quanto riguarda il capitale circolante, possono essere finanziati materiali, servizi necessari per le attività dell’impresa e utenze e canoni di locazione relativi alle unità locali coinvolte nell’iniziativa.

A quanto ammontano i finanziamenti e le agevolazioni?

I finanziamenti coprono progetti fino a 150.000 euro, considerando sia le spese di investimento che il capitale circolante. I progetti devono essere realizzati entro 18 mesi e comunque entro il 31 dicembre 2025.

Le agevolazioni prevedono contributi a fondo perduto, nel rispetto del Regolamento de minimis, per un importo massimo di 75.000 euro, fino al 90% delle spese ammissibili. Questa percentuale può essere aumentata al 100% per le nuove imprese costituite a seguito del provvedimento di concessione del contributo e per le imprese già costituite a prevalente titolarità giovanile e/o femminile. Le imprese devono finanziare con risorse proprie la quota non coperta dalle agevolazioni.

Chi sono i beneficiari?

Le agevolazioni sono rivolte alle micro, piccole e medie imprese che presentano iniziative imprenditoriali singole o in forma di aggregazione. Possono partecipare imprese già costituite o che intendono costituirsi come società di capitali o di persone, incluse ditte individuali, società cooperative, associazioni non riconosciute, organizzazioni non profit con personalità giuridica e Enti del Terzo Settore iscritti o in corso di iscrizione al RUNTS (Registro Nazionale Terzo Settore).

Quali le scadenze?

Le domande per accedere alle agevolazioni possono essere presentate online su un sito specifico dalle ore 12:00 dell’8 giugno alle ore 18:00 dell’11 settembre 2023.

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Contributi regionali per fiere ed esportazione per le imprese

Sono state annunciate delle nuove opportunità per le aziende che desiderano beneficiare di finanziamenti pubblici. Le regioni Marche, Emilia Romagna e Friuli hanno pubblicato nuovi provvedimenti per agevolazioni.

Grazie a un calendario differenziato, le imprese avranno la possibilità di partecipare a tre bandi regionali che offrono risorse per progetti di internazionalizzazione, partecipazione a fiere ed esposizioni, e incentivi specifici per gli artigiani.

REGIONE MARCHE

La regione Marche, in collaborazione con la Camera di Commercio delle Marche e l’ATIM, offre un supporto finanziario alle imprese per favorire il loro processo di internazionalizzazione attraverso la partecipazione a fiere nazionali e internazionali

In particolare, sono disponibili contributi a fondo perduto per la partecipazione a fiere nazionali e internazionali che si terranno nel primo semestre del 2023, sia in forma fisica che virtuale. Le domande per ottenere tali contributi potranno essere presentate dal 12 al 19 luglio.

Il bando è destinato alle micro, piccole e medie imprese della regione Marche e prevede un finanziamento di 800.000 euro.

Le spese ammissibili comprendono:

  • Costi relativi alla partecipazione a fiere fisiche tenute in un paese estero.
  • Partecipazione a fiere fisiche di carattere internazionale che si svolgono in Italia, sia “certificate” che “non certificate”. È possibile consultarle attraverso i due calendari pubblicati sul sito camerale www.marche.camcom.it.
  • Partecipazione a fiere fisiche che si svolgono nella regione Marche e che promuovono le eccellenze regionali.
  • Partecipazione a fiere digitali, indipendentemente dalla loro ubicazione geografica e dalla registrazione al calendario delle fiere internazionali.

REGIONE EMILIA ROMAGNA

Al fine di sostenere lo sviluppo del sistema produttivo regionale, promuovere l’incremento delle esportazioni e favorire la crescita delle imprese esportatrici attraverso il digital export e la diversificazione dei mercati di sbocco, la Regione Emilia Romagna offre agevolazioni a fondo perduto. 

Il bando è aperto a:

  • Micro, piccole e medie imprese.
  • Consorzi che possono partecipare singolarmente o aggregati in ATI (Associazioni Temporanee di Imprese), ATS (Associazioni Temporanee di Scopo), reti di imprese o consorzi.

Le spese ammissibili includono interventi finalizzati a implementare strategie di internazionalizzazione che mirano a coprire una specifica area geografica e che coinvolgono servizi di consulenza, partecipazione a fiere o eventi promozionali, attività di marketing digitale e materiali promozionali. Le domande potranno essere presentate entro il 21 giugno.

REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA

Le imprese artigiane della Regione Friuli Venezia Giulia possono beneficiare di agevolazioni per l’ammodernamento tecnologico, al fine di promuovere la competitività e l’innovazione delle imprese stesse. La Regione Friuli mette a disposizione contributi a fondo perduto, coprendo fino al 45% delle spese.

L’agevolazione è rivolta esclusivamente alle imprese artigiane iscritte all’Albo Imprese artigiane della Regione Friuli Venezia Giulia.

Il finanziamento a fondo perduto copre il 40% delle spese, ma tale percentuale può aumentare fino al 45% se l’impresa possiede un rating di legalità.

Sono considerate spese ammissibili:

  • Acquisto e installazione di macchinari.
  • Acquisto di hardware, software e licenze d’uso.
  • Installazione degli hardware e dei software, nonché personalizzazione.
  • Assistenza iniziale per l’utilizzo corretto dei beni acquistati.

La spesa totale ammissibile deve essere compresa tra 3.000 e 25.000 euro. Le imprese interessate potranno presentare le domande entro il 30 novembre.

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Incentivi Impianti Fotovoltaici: fino all’80% delle spese coperte

Il progetto preliminare del nuovo decreto riguardante il Parco Agrisolare, che deve ancora essere pubblicato dal ministero dell’Agricoltura (Masaf), apporta modifiche alle spese ammissibili e alle percentuali di agevolazione per l’installazione di impianti fotovoltaici nel settore agricolo e agroindustriale. L’incentivo, erogato come contributo a fondo perduto, può coprire fino all’80% delle spese.

L’obiettivo del Masaf è promuovere la produzione di energia rinnovabile e coinvolgere gli imprenditori agricoli come beneficiari, insieme alle imprese agroindustriali, del bando, a cui possono partecipare in forma aggregata.

Gli aiuti possono essere accumulati, relativamente alle stesse spese ammissibili, con altri aiuti di Stato e aiuti de minimis, a condizione che non si verifichi un doppio finanziamento e purché l’accumulo non superi l’intensità di aiuto stabilita per ogni tipo di investimento.

Il 40% delle risorse è destinato alle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Gli interventi possibili

Gli impianti devono essere di nuova costruzione, installati esclusivamente sulle coperture di edifici e serre esistenti e devono soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda agricola.

Sono considerati ammissibili gli interventi relativi all’acquisto e all’installazione di pannelli fotovoltaici sulle coperture degli edifici strumentali all’attività dei beneficiari. Sono comprese anche le superfici coperte utilizzate per l’accoglienza nell’ambito dell’attività agrituristica.

Le imprese possono anche eseguire interventi di ristrutturazione per migliorare l’efficienza energetica delle strutture, come la rimozione dell’amianto dai tetti e l’isolamento termico o l’installazione di un sistema di aerazione collegato alla sostituzione del tetto. Gli interventi devono essere completati entro 18 mesi.

Le spese ammissibili

Sono considerate ammissibili le seguenti spese:

  • fino a un massimo di 1.500 euro per kilowatt-picc (kWp) per l’installazione dei pannelli fotovoltaici e fino a ulteriori 1.000 euro per kilowattora (kWh) se vengono installati anche sistemi di accumulo. Queste spese includono l’acquisto e l’installazione di moduli fotovoltaici, inverter, software di gestione, altri componenti dell’impianto, sistemi di accumulo, fornitura e installazione dei materiali necessari, nonché i costi di connessione alla rete.

La spesa massima ammissibile per i sistemi di accumulo è di 100.000 euro. Nel caso di installazione di dispositivi di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile e le macchine agricole, è ammessa una spesa aggiuntiva di 30.000 euro.

A quanto ammonta l’agevolazione?

Le agevolazioni variano in base agli investimenti sia tangibili che intangibili effettuati nelle aziende agricole, sia nella produzione agricola primaria per il settore fotovoltaico che nella trasformazione dei prodotti agricoli. In questi casi, l’agevolazione ammonta all’80%.

Tuttavia, per gli investimenti nella trasformazione dei prodotti agricoli in settori non agricoli, in conformità con il regolamento UE n. 651/2014, l’agevolazione scende al 30%.

Nel settore della produzione agricola primaria, senza obbligo di autoconsumo, è possibile aumentare l’agevolazione rispettando determinati criteri premiali, come ad esempio essere una piccola o media impresa (PMI) o aver effettuato investimenti nelle zone assistite.