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Proroga dei versamenti delle tasse per le partite IVA: nuovi termini fissati al 31 luglio

In arrivo una proroga per i versamenti delle tasse legate alle dichiarazioni per le partite IVA.

Il Governo sta valutando l’ipotesi di posticipare la scadenza prevista per
il 30 giugno per circa 4,5 milioni di attività economiche soggette alle pagelle fiscali e al regime forfettario, conosciuto anche come flat tax.

Il meccanismo di proroga prevede due fasi:

  • un primo rinvio senza maggiorazioni fino al 20 luglio,
  • seguito da un secondo periodo dal 21 al 31 luglio, durante il qualesarà possibile effettuare il versamento con l’aggiunta dello 0,40%.

Questa soluzione permetterebbe di evitare l’estensione della scadenza al
mese di agosto, rispettando i requisiti previsti per l’approvazione da parte
della Ragioneria.

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Incentivi Agrovoltaico

L’obiettivo di questa iniziativa, prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), è installare almeno 1,04 GW di impianti agrovoltaici entro il 30 giugno 2026. Inoltre, si darà particolare riconoscimento alle soluzioni costruttive innovative, con una struttura prevalentemente verticale e moduli ad alta efficienza.

Quali sono gli incentivi?

In sintesi, gli incentivi offerti sono:

  • Un contributo finanziario a fondo perduto, fino al 40% dei costi ammissibili.
  • Una tariffa incentivante basata sulla quantità di energia elettrica prodotta e immessa nella rete.

Chi sono i beneficiari?

I beneficiari di questi incentivi sono determinati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, con l’obiettivo di promuovere la realizzazione di progetti nel settore dell’agricoltura. L’accesso alle procedure sarà aperto a due categorie di potenza:

  • Un primo gruppo di 300 MW destinato esclusivamente al settore agricolo, per impianti con una potenza fino a 1 MW.
  • Un secondo gruppo aperto anche alle associazioni temporanee di imprese composte da almeno un soggetto del settore agricolo, per impianti di qualsiasi potenza.

Quali i requisiti?

I requisiti per accedere a questi incentivi sono i seguenti:

La superficie destinata all’attività agricola deve rappresentare almeno il 70% dell’area soggetta all’intervento.

  • La superficie totale occupata dai moduli fotovoltaici rispetto all’intera area dell’impianto agrovoltaico (LAOR) non deve superare il 40%.
  • L’altezza minima dei pannelli solari rispetto al suolo deve consentire la continuità delle attività agricole nella zona sottostante.
  • È necessario garantire la continuità delle attività agricole e/o pastorali.
  • È richiesto il monitoraggio del microclima, del risparmio idrico, del ripristino della fertilità del suolo, della resilienza ai cambiamenti climatici e della produttività del terreno per diverse tipologie di colture.
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Innovation Fund

L’Innovation Fund rappresenta uno dei più grandi programmi europei per incentivare tecnologie innovative a basse emissioni di carbonio.

 Il fondo mette a disposizione 100 milioni di euro:

  • Per sostenere lo sviluppo di progetti innovativi, modelli di business o prodotti e servizi “maturi” con un notevole potenziale per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.
  • Per fornire un adeguato supporto finanziario alle necessità del mercato e ai profili di rischio dei progetti idonei, al fine di mobilitare risorse pubbliche e private aggiuntive.

Chi sono i beneficiari?

Sono ammessi a richiedere i finanziamenti per i progetti di decarbonizzazione sia enti pubblici che privati, così come organizzazioni internazionali, sia singolarmente che in consorzi, previa registrazione e convalida da parte del servizio Rea. È fondamentale che le azioni si svolgano sul territorio di uno o più Stati membri dell’Unione europea, nonché in Norvegia e Islanda.

  • I beneficiari avranno a disposizione un periodo di tre anni per la realizzazione dei progetti, dal momento di accettazione della domanda, previa proroga per comprovate motivazioni. 

Altri soggetti possono partecipare all’iniziativa come partner dei consorzi, con l’eccezione degli organi dell’Unione Europea e delle persone fisiche, che non possono partecipare in nessuna forma. 

Quali progetti possono essere ammessi al bando?

Il bando accoglie proposte di progetti di decarbonizzazione che sostengono l’innovazione, la costruzione e l’uso di risorse rinnovabili a basso impatto di carbonio, in linea con il Green Deal europeo.

In particolare, i progetti devono apportare innovazione tecnologica ai processi a basse emissioni di carbonio, concentrandosi sulla cattura e lo stoccaggio geologico in modo sicuro per l’ambiente. L’innovazione riguarda anche le energie rinnovabili e lo stoccaggio dell’energia.

Sono ammessi al bando progetti che presentano una spesa totale compresa tra 2,5 e 7,5 milioni di euro. I candidati devono avere risorse stabili e adeguate per implementare con successo i progetti e contribuire al massimo delle proprie possibilità.

NOTA IMPORTANTE: Il contributo che può essere ottenuto è a fondo perduto e copre fino al 60% delle spese ammissibili.

Quando presentare domanda?

Le iniziative presentate saranno valutate in base a criteri definiti dalla Commissione europea e approvati sulla base dei punteggi ottenuti.

SCADENZA: Le richieste potranno essere presentate entro le ore 17 del 19 settembre 2023 per progetti con una spesa minima di 2,5 milioni di euro.

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Dac 8 e Criptovalute

Oltre alla recente approvazione del regolamento Mica ( Markets-in-crypto-assets regulation) del 16 maggio scorso da parte dell’Ecofin, è stata pubblicata la posizione generale del Consiglio dell’Unione europea della cosiddetta Dac 8 (Directive administrative cooperation).

In cosa consiste la proposta legislativa?

La nuova proposta legislativa mira a continuare il percorso tracciato dalle precedenti direttive, dalla Dac 1 alla Dac 7, introducendo nuovi obiettivi.

Questi obiettivi includono:

  • l’estensione dello scambio automatico di informazioni finanziarie alle criptovalute;
  • un maggiore controllo sui tax ruling internazionali, in particolare riguardanti gli individui con un alto patrimonio netto noti come High net worth individuals (Hnwi)
  • Un’ampliamento dell’ambito di applicazione dello scambio automatico di informazioni, seguendo le modalità consolidate nelle direttive precedenti (Dac), alle informazioni che i fornitori di servizi per le cripto-attività dovranno comunicare riguardo alle operazioni di cripto-attività e moneta elettronica (trasferimenti o scambi).

Il regolamento Mica gioca un ruolo fondamentale, in quanto già prevede la regola nota come “travel rule“, fortemente voluta dall’organizzazione internazionale di lotta al riciclaggio di denaro Gafi-Fatf. Questa regola richiede che tutti i soggetti obbligati raccolgano e registrino informazioni sulla provenienza dell’attività virtuale e del suo beneficiario, e che tali informazioni siano incluse nella transazione virtuale e conservate da entrambe le parti coinvolte nel trasferimento.

  • Le procedure di verifica fiscale, i requisiti di comunicazione e altre norme applicabili ai fornitori di servizi per le cripto-attività soggetti all’obbligo di comunicazione.
  • Un altro ambito di competenza della nuova Dac 8 è la riduzione dei rischi di evasioneelusione e frode fiscale a livello internazionale. Attualmente, le disposizioni della Dac non affrontano specificamente questo tipo di reddito. Pertanto, la nuova proposta mira ad estendere esplicitamente l’ambito di applicazione delle norme sullo scambio di informazioni fiscali rilevanti, includendo disposizioni specifiche sullo scambio di ruling preventivi transfrontalieri riguardanti gli individui ad alto patrimonio netto.
  • Infine, la nuova proposta prevede anche disposizioni sullo scambio automatico di informazioni finanziarie riguardanti dividendi su conti non di custodia e proventi simili, sempre con l’obiettivo di ridurre i rischi di evasione, elusione e frode fiscale internazionale. Le modifiche in questo settore mirano a migliorare le norme sulla comunicazione del numero di identificazione fiscale (NIF), al fine di agevolare il lavoro delle autorità fiscali nell’individuare i contribuenti rilevanti e valutare correttamente le imposte corrispondenti.
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Incentivo Imprese Borghi

Il programma “Incentivo Imprese Borghi” promuove e sostiene l’avvio o il consolidamento di iniziative imprenditoriali all’interno dei territori dei 294 comuni assegnatari delle risorse indicate nell’Avviso per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio abbandono o abbandonati.

I finanziamenti sono destinati a progetti imprenditoriali da realizzare in uno o più comuni/borghi storici assegnatari di risorse per i “Progetti locali di rigenerazione culturale e sociale“. I progetti possono riguardare attività culturali, creative, turistiche, commerciali, agroalimentari e artigianali, con l’obiettivo di rilanciare le economie locali valorizzando i prodotti, le conoscenze e le tecniche del territorio.

Quali sono i progetti finanziabili?

I progetti devono promuovere in modo innovativo la rigenerazione dei piccoli comuni attraverso l’offerta di servizi per la popolazione locale e i visitatori, nonché la sostenibilità ambientale. Sono incoraggiati i progetti che si concentrano sulla riduzione delle emissioni inquinanti, dei consumi, dello smaltimento dei rifiuti e sulle soluzioni di economia circolare.

Gli investimenti finanziabili includono impianti, macchinari, attrezzature, arredi, mezzi mobili, componenti hardware e software, brevetti, marchi, licenze e certificazionidirettamente correlate al progetto. Inoltre, possono essere finanziate opere murarie fino al 40% del programma di spesa complessivamente ammissibile. Almeno il 50% degli investimenti richiesti deve essere destinato a misure che contribuiscano alla mitigazione dei cambiamenti climatici, in linea con il tagging climatico dell’Investimento 2.1 e il campo di intervento 024.

Per quanto riguarda il capitale circolante, possono essere finanziati materiali, servizi necessari per le attività dell’impresa e utenze e canoni di locazione relativi alle unità locali coinvolte nell’iniziativa.

A quanto ammontano i finanziamenti e le agevolazioni?

I finanziamenti coprono progetti fino a 150.000 euro, considerando sia le spese di investimento che il capitale circolante. I progetti devono essere realizzati entro 18 mesi e comunque entro il 31 dicembre 2025.

Le agevolazioni prevedono contributi a fondo perduto, nel rispetto del Regolamento de minimis, per un importo massimo di 75.000 euro, fino al 90% delle spese ammissibili. Questa percentuale può essere aumentata al 100% per le nuove imprese costituite a seguito del provvedimento di concessione del contributo e per le imprese già costituite a prevalente titolarità giovanile e/o femminile. Le imprese devono finanziare con risorse proprie la quota non coperta dalle agevolazioni.

Chi sono i beneficiari?

Le agevolazioni sono rivolte alle micro, piccole e medie imprese che presentano iniziative imprenditoriali singole o in forma di aggregazione. Possono partecipare imprese già costituite o che intendono costituirsi come società di capitali o di persone, incluse ditte individuali, società cooperative, associazioni non riconosciute, organizzazioni non profit con personalità giuridica e Enti del Terzo Settore iscritti o in corso di iscrizione al RUNTS (Registro Nazionale Terzo Settore).

Quali le scadenze?

Le domande per accedere alle agevolazioni possono essere presentate online su un sito specifico dalle ore 12:00 dell’8 giugno alle ore 18:00 dell’11 settembre 2023.

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Contributi regionali per fiere ed esportazione per le imprese

Sono state annunciate delle nuove opportunità per le aziende che desiderano beneficiare di finanziamenti pubblici. Le regioni Marche, Emilia Romagna e Friuli hanno pubblicato nuovi provvedimenti per agevolazioni.

Grazie a un calendario differenziato, le imprese avranno la possibilità di partecipare a tre bandi regionali che offrono risorse per progetti di internazionalizzazione, partecipazione a fiere ed esposizioni, e incentivi specifici per gli artigiani.

REGIONE MARCHE

La regione Marche, in collaborazione con la Camera di Commercio delle Marche e l’ATIM, offre un supporto finanziario alle imprese per favorire il loro processo di internazionalizzazione attraverso la partecipazione a fiere nazionali e internazionali

In particolare, sono disponibili contributi a fondo perduto per la partecipazione a fiere nazionali e internazionali che si terranno nel primo semestre del 2023, sia in forma fisica che virtuale. Le domande per ottenere tali contributi potranno essere presentate dal 12 al 19 luglio.

Il bando è destinato alle micro, piccole e medie imprese della regione Marche e prevede un finanziamento di 800.000 euro.

Le spese ammissibili comprendono:

  • Costi relativi alla partecipazione a fiere fisiche tenute in un paese estero.
  • Partecipazione a fiere fisiche di carattere internazionale che si svolgono in Italia, sia “certificate” che “non certificate”. È possibile consultarle attraverso i due calendari pubblicati sul sito camerale www.marche.camcom.it.
  • Partecipazione a fiere fisiche che si svolgono nella regione Marche e che promuovono le eccellenze regionali.
  • Partecipazione a fiere digitali, indipendentemente dalla loro ubicazione geografica e dalla registrazione al calendario delle fiere internazionali.

REGIONE EMILIA ROMAGNA

Al fine di sostenere lo sviluppo del sistema produttivo regionale, promuovere l’incremento delle esportazioni e favorire la crescita delle imprese esportatrici attraverso il digital export e la diversificazione dei mercati di sbocco, la Regione Emilia Romagna offre agevolazioni a fondo perduto. 

Il bando è aperto a:

  • Micro, piccole e medie imprese.
  • Consorzi che possono partecipare singolarmente o aggregati in ATI (Associazioni Temporanee di Imprese), ATS (Associazioni Temporanee di Scopo), reti di imprese o consorzi.

Le spese ammissibili includono interventi finalizzati a implementare strategie di internazionalizzazione che mirano a coprire una specifica area geografica e che coinvolgono servizi di consulenza, partecipazione a fiere o eventi promozionali, attività di marketing digitale e materiali promozionali. Le domande potranno essere presentate entro il 21 giugno.

REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA

Le imprese artigiane della Regione Friuli Venezia Giulia possono beneficiare di agevolazioni per l’ammodernamento tecnologico, al fine di promuovere la competitività e l’innovazione delle imprese stesse. La Regione Friuli mette a disposizione contributi a fondo perduto, coprendo fino al 45% delle spese.

L’agevolazione è rivolta esclusivamente alle imprese artigiane iscritte all’Albo Imprese artigiane della Regione Friuli Venezia Giulia.

Il finanziamento a fondo perduto copre il 40% delle spese, ma tale percentuale può aumentare fino al 45% se l’impresa possiede un rating di legalità.

Sono considerate spese ammissibili:

  • Acquisto e installazione di macchinari.
  • Acquisto di hardware, software e licenze d’uso.
  • Installazione degli hardware e dei software, nonché personalizzazione.
  • Assistenza iniziale per l’utilizzo corretto dei beni acquistati.

La spesa totale ammissibile deve essere compresa tra 3.000 e 25.000 euro. Le imprese interessate potranno presentare le domande entro il 30 novembre.

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Incentivi Impianti Fotovoltaici: fino all’80% delle spese coperte

Il progetto preliminare del nuovo decreto riguardante il Parco Agrisolare, che deve ancora essere pubblicato dal ministero dell’Agricoltura (Masaf), apporta modifiche alle spese ammissibili e alle percentuali di agevolazione per l’installazione di impianti fotovoltaici nel settore agricolo e agroindustriale. L’incentivo, erogato come contributo a fondo perduto, può coprire fino all’80% delle spese.

L’obiettivo del Masaf è promuovere la produzione di energia rinnovabile e coinvolgere gli imprenditori agricoli come beneficiari, insieme alle imprese agroindustriali, del bando, a cui possono partecipare in forma aggregata.

Gli aiuti possono essere accumulati, relativamente alle stesse spese ammissibili, con altri aiuti di Stato e aiuti de minimis, a condizione che non si verifichi un doppio finanziamento e purché l’accumulo non superi l’intensità di aiuto stabilita per ogni tipo di investimento.

Il 40% delle risorse è destinato alle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Gli interventi possibili

Gli impianti devono essere di nuova costruzione, installati esclusivamente sulle coperture di edifici e serre esistenti e devono soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda agricola.

Sono considerati ammissibili gli interventi relativi all’acquisto e all’installazione di pannelli fotovoltaici sulle coperture degli edifici strumentali all’attività dei beneficiari. Sono comprese anche le superfici coperte utilizzate per l’accoglienza nell’ambito dell’attività agrituristica.

Le imprese possono anche eseguire interventi di ristrutturazione per migliorare l’efficienza energetica delle strutture, come la rimozione dell’amianto dai tetti e l’isolamento termico o l’installazione di un sistema di aerazione collegato alla sostituzione del tetto. Gli interventi devono essere completati entro 18 mesi.

Le spese ammissibili

Sono considerate ammissibili le seguenti spese:

  • fino a un massimo di 1.500 euro per kilowatt-picc (kWp) per l’installazione dei pannelli fotovoltaici e fino a ulteriori 1.000 euro per kilowattora (kWh) se vengono installati anche sistemi di accumulo. Queste spese includono l’acquisto e l’installazione di moduli fotovoltaici, inverter, software di gestione, altri componenti dell’impianto, sistemi di accumulo, fornitura e installazione dei materiali necessari, nonché i costi di connessione alla rete.

La spesa massima ammissibile per i sistemi di accumulo è di 100.000 euro. Nel caso di installazione di dispositivi di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile e le macchine agricole, è ammessa una spesa aggiuntiva di 30.000 euro.

A quanto ammonta l’agevolazione?

Le agevolazioni variano in base agli investimenti sia tangibili che intangibili effettuati nelle aziende agricole, sia nella produzione agricola primaria per il settore fotovoltaico che nella trasformazione dei prodotti agricoli. In questi casi, l’agevolazione ammonta all’80%.

Tuttavia, per gli investimenti nella trasformazione dei prodotti agricoli in settori non agricoli, in conformità con il regolamento UE n. 651/2014, l’agevolazione scende al 30%.

Nel settore della produzione agricola primaria, senza obbligo di autoconsumo, è possibile aumentare l’agevolazione rispettando determinati criteri premiali, come ad esempio essere una piccola o media impresa (PMI) o aver effettuato investimenti nelle zone assistite.

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Il nuovo sistema di registrazione per il pegno mobiliare

Il nuovo sistema di registrazione per il pegno mobiliare non possessorio è sul punto di essere attivato.

Infatti, il quadro normativo si è arricchito di una disposizione emanata dal direttore dell’Agenzia delle Entrate con il provvedimento 120760/2023, che stabilisce le modalità di pagamento delle imposte necessarie per espletare le formalità del registro.

Qual è la differenza con il pegno “tradizionale”?

Il pegno non possessorio rappresenta un’importante innovazione nel settore delle garanzie per le operazioni di finanziamento alle imprese: a differenza del pegno “tradizionale”, non comporta la privazione del bene soggetto a pegno; inoltre, il pegno deve essere concesso da un’impresa registrata nel Registro delle Imprese (dove deve essere iscritto anche il debitore, se diverso dal concedente del pegno).

Cosa è incluso del pegno non possessorio?

Il pegno non possessorio può riguardare una vasta gamma di beni: in pratica, tutti i prodotti e gli strumenti relativi all’attività dell’impresa (compresi i beni immateriali e gli strumenti finanziari), ad eccezione dei beni mobili registrati.

La rotatività della garanzia:

Un’altra caratteristica importante è la rotatività della garanzia: salvo diversa disposizione contrattuale, il concedente del pegno è autorizzato a trasformare o vendere i beni soggetti a pegno, con la conseguenza che la garanzia si trasferisce sul bene risultante dalla trasformazione, sul ricavato della vendita o sul bene sostitutivo acquistato con tale ricavato.

Quanto dura la registrazione?

Il contratto di costituzione del pegno non possessorio deve essere stipulato per iscritto e deve essere registrato telematicamente presso il registro informatizzato chiamato “Registro dei Pegni”, istituito presso l’Agenzia delle Entrate. La registrazione ha una durata di dieci anni e può essere rinnovata alla scadenza.

Per concludere, anche l’esercizio del diritto di pegno è semplificato: il creditore può vendere o noleggiare i beni soggetti a garanzia, oppure può appropriarsene (allo stesso modo, i crediti oggetto di pegno possono essere esigibili o ceduti), sempre con l’obbligo di restituire eventuali somme eccedenti l’importo garantito.

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Digital Transformation: trasformazione tecnologica e digitale

La Trasformazione Digitale è l’iniziativa che promuove l’evoluzione tecnologica e digitale dei processi di produzione delle piccole e medie imprese, attraverso l’adozione di avanzate tecnologie previste nel contesto dell’Industria 4.0 e soluzioni digitali legate alla filiera tecnologica.

A chi è destinato?

Le agevolazioni sono destinate alle imprese di dimensioni micro, piccole e medie, anche in forma aggregata, in cui un Digital Innovation Hub (DIH) o un Ecosistema Digitale per l’Innovazione (EDI), come entità promotrice, siano coinvolti nel Piano Nazionale Industria 4.0.

Cosa può essere finanziato?

I progetti che mirano all’evoluzione tecnologica e digitale dei processi produttivi possono ottenere finanziamenti per l’implementazione di:

  • Tecnologie abilitanti individuate dal Piano Nazionale Industria 4.0 (soluzioni di produzione avanzate, manifattura additiva, realtà aumentata, simulazione, integrazione orizzontale e verticale, internet industriale, cloud, sicurezza informatica, big data e analisi);
  • Tecnologie relative a soluzioni digitali legate alla filiera tecnologica, che comprendono:
  • Ottimizzazione della gestione della catena di distribuzione e delle relazioni con gli attori coinvolti;
  • Software;
  • Piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento logistico, con un alto grado di integrazione dei servizi;
  • Altre tecnologie come e-commerce, pagamenti mobili e via internet, fintech, scambio elettronico dei dati (Electronic Data Interchange – EDI), geolocalizzazione, tecnologie per l’esperienza del cliente in negozio, integrazione dei sistemi per l’automazione dei processi, blockchain, intelligenza artificiale, internet delle cose.

Qual è l’entità dell’incentivo?

Le risorse finanziarie disponibili per le agevolazioni ammontano a 100 milioni di euro. Entrambe le tipologie di progetti finanziabili beneficiano di agevolazioni nella misura nominale del 50% dei costi e delle spese ammissibili, suddivise come segue:

  • 10% sotto forma di contributo;
  • 40% sotto forma di finanziamento agevolato.
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Rottamazione Quater: Domande di Adesione fino al 30 giugno

Due mesi in più per presentare le dichiarazioni di adesione alla speciale procedura “Rottamazione-quater” delle cartelle, prevista dalla legge di bilancio 2023 (articolo 1, commi da 231 a 252).

Quali sono le scadenze nello specifico?

Il nuovo termine per la presentazione delle domande all’Agenzia delle entrate-Riscossione passa dal 30 aprile al 30 giugno 2023.

Conseguentemente è differito al 30 settembre 2023 (invece del 30 giugno 2023) il termine entro il quale l’Agenzia delle entrate-Riscossione trasmetterà, ai soggetti che hanno presentato le suddette istanze di adesione, la comunicazione delle somme dovute per il perfezionamento della definizione agevolata.

Infine, una prossima disposizione stabilirà che la scadenza per il pagamento della prima o unica rata (originariamente fissata al 31 luglio 2023) slitta al 31 ottobre 2023.